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PROCESSAZIONE SENSORIALE E REGOLAZIONE EMOTIVO-COMPORTAMENTALE: la nostra capacità di integrare le informazioni sensoriali influenza il nostro comportamento

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Il sistema sensoriale è responsabile della percezione del mondo esterno e dell'elaborazione delle informazioni provenienti dall'ambiente circostante. La regolazione sensoriale è quindi il processo sottostante alla percezione sensoriale, che permette tramite la processazione sensoriale di ricevere, combinare e interpretare input provenienti da diverse fonti sensoriali, come la vista, l'udito, il tatto e altri sensi.


Questo sistema è deputato alla ricezione di stimoli separati ma anche all’integrazione multisensoriale: un’altra competenza complessa che si organizza a livello sottocorticale e corticale, che permette, grazie alla presenza di neuroni multisensoriali, di recepire stimoli che sono bi- o tri-modali (come ad esempio audio-visivo, visuo-tattile, audio-tattile).


È un processo fondamentale nella vita di tutti i giorni perché permette in modo inconscio di integrare stimoli apparentemente diversi che tuttavia sono spazialmente e temporalmente coincidenti, facilitandone la comprensione.



La regolazione emotivo-comportamentale può essere intesa come un insieme di processi implicati nella valutazione, nel monitoraggio e nella modifica delle risposte emotive. Questi processi consentono all’individuo di esercitare un’azione di mediazione del proprio vissuto e delle reazioni emotive, modulando l’intensità del momento. La capacità di regolare gli stati emozionali riguarda l’abilità di rispondere alle richieste in modo flessibile e socialmente adeguato, la capacità di modulare le esperienze interne ed esterne e la capacità di regolare la velocità delle risposte automatiche e spontanee identificando strategie efficaci.



Come sono correlati questi due processi?

Il Sistema Nervoso Centrale (SNC) è il centro delle risposte nel corpo umano, coordina e regola una vasta gamma di funzioni. Una caratteristica importante e necessaria al corretto funzionamento neurobiologico del cervello è una preservata capacità delle diverse aree di comunicare correttamente e in modo equilibrato fra di loro. Tra le diverse aree compaiono le strutture deputate al processamento e regolazione delle informazioni sensoriali e alla regolazione emotivo-comportamentale.



Quando si parla di regolazione si intende la capacità innata e autonoma di

1. processare gli stimoli provenienti dall’ambiente,

2. regolare lo stato emotivo interno

3. organizzare la risposta comportamentale adeguata


Durante l’interazione con l’ambiente, il cervello riceve stimoli sensoriali, li processa, li integra con tutte le altre informazioni, attribuisce loro un significato funzionale ed emette una risposta mediante una modifica dello stato fisiologico e comportamentale. Il comportamento e l’apprendimento sono quindi le manifestazioni visibili dell’integrazione sensoriale e della capacità di autoregolazione emotiva.

Dunque, un’elaborazione efficiente di informazioni provenienti da interno ed esterno è fondamentale per adattare il comportamento ai diversi contesti in modo efficace. Quando le varie funzioni sensoriali sono integre e bilanciate, i movimenti del corpo sono regolati e quindi adattivi, apprendere è semplice e la regolazione emotivo-comportamentale è una risposta naturale.


Cosa succede quando questo bilanciamento e integrazione non avviene?

Una disfunzione del sistema sensoriale e di integrazione degli stimoli avviene per una difficoltà da parte del cervello ad organizzare meccanismi per elaborare le funzioni sensoriali e agire in modo appropriato, comporta un’atipica percezione delle informazioni determinando un’ipersensibilità o iposensibilità sensoriale. Questa alterazione percettiva non può supportare un adeguato e modulato stato di arousal (lo stato di attivazione del sistema nervoso centrale alla base dell’organizzazione degli stati comportamentali), necessario alla regolazione delle emozioni.

Allo stesso tempo, una condizione di sovraccarico e di disregolazione emotiva comporta atipie a carico della percezione sensoriale, soprattutto in termini di intensità ed integrazione degli stimoli.


Queste disfunzioni hanno esordio specificatamente nella prima infanzia e che, da un lato possono manifestarsi in modo isolato e in funzione delle caratteristiche individuali possono evolvere spontaneamente o sfociare nel disturbo sottosoglia, dall’altro potrebbero essere associate a problematiche più importanti ed essere meritevoli di un approfondimento specialistico.


Le risposte tipiche che si osservano in tutti bimbi con disturbi del processamento sensoriale sono manifestazioni della risposta emotiva che il cervello dà a stimoli sensoriali:

- Isolamento: quando gli stimoli sono percepiti con intensità eccessivamente alta o bassa

condizionano l’intenzionalità esplorativa del bambino.

- Ipercinesia e iperattività: quando gli stimoli sensoriali sono troppo deboli per cui il bambino non riesce a orientarsi e cerca stimoli dall’ambiente oppure quando sono troppo alti per cui c’è un sovraccarico sensoriale che non si riesce a gestire e si aumenta l’agitazione.



Come l’adulto si può porre nei confronti del bambino?

Nell’interagire con il proprio piccolo è importante riconoscere le sue modalità di autoregolazione e ricordare che i comportamenti messi in atto potrebbero essere un tentativo di risposta alla modalità con cui gli stimoli sono percepiti. Comprendere se ci sono alcuni contesti sensoriali che elicitano risposte comportamentali del bambino improvvise o che mostra difficoltà nell’autoregolare così da creare una prevedibilità all’esposizione dello stimolo preparando il bambino oppure, se il contesto lo permette, agire sull’ambiente limitando gli stimoli o rinforzandoli. Nell’eventuale riscontro di una

difficoltà di questo tipo è bene sapere che è possibile rivolgersi presso un servizio pubblico o privato, specializzato nella prima infanzia, per una valutazione di approfondimento.


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